Milano,17 maggio 2005
Sintesi per stampa
Un episodio di
malasanità in Lombardia: indice di un sistema che non funziona
In Lombardia la crescita della
popolazione anziana rende sempre più necessaria la nascita di strutture ad hoc:
case di cura, di riposo per anziani più o meno autosufficienti.
Questo mercato stimola l’intervento di
operatori non sempre corretti e capaci.
Ma quando si tratta di assistenza di
persone deboli occorrerebbe da parte di istituzioni quali Regione Lombardia e
gli organi di vigilanza una maggior attenzione.
MA VENIAMO
AL FATTO
Residenza per anziani non
autosufficienti “Il Naviglio”, Via Alzaia Trento, Corsico
·
Il comune di Corsico
concede convenzione, il 23 luglio 2001, per la realizzazione e gestione di
Residenza Sanitaria Assistenziale e concessione del diritto di proprietà per
una durata di 30 anni.
·
Concessionaria è
l‘Immobiliare Abete srl, con sede a Milano Piazza IV novembre n 4, capitale
sociale 20.000.000/venti milioni di lire; Amministratore Unico della società
Biasioli Patrizia (casalinga).
·
Il concessionario, oltre
alla costruzione, si impegna anche a garantire la gestione della casa di riposo
(80 non autosufficienti parziali, 40 non autosufficienti totali).
·
La gestione della
Residenza per Anziani viene affidata alla cooperativa MEDEOR, con sede in Via
Volta 3 a Voghera, tel. 0383.369494.
·
Nella convenzione con il
Comune “il concessionario si impegna ad assumere con le qualifiche e nel numero
necessari a garantire il rispetto degli standard previsti nel Piano Socio
Assistenziale della Regione Lombardia”; si da a titolo indicativo il numero di
83 unità complessive.
1.
Il 18 dicembre 2004 viene inaugurata la casa di riposo.
2.
L’autorizzazione all’apertura nonché la documentazione necessaria a
chiedere l’accreditamento alla regione Lombardia è stata fatta dai responsabili
ASL Milano 1 ai vari livelli.
3.
L’autorizzazione prevedeva però alcune prescrizioni da fare (il che si
significa che i lavori non erano ultimati) e autocertificazione da parte del
concessionario.
4.
Come si dice, “fatta la festa, gabbato lo santo”: avuta autorizzazione, i
lavori, prima celeri, subiscono un rallentamento.
5.
La residenza inizia a funzionare ed a ricoverare anziani, nonostante
dall’esterno si veda chiaramente che non tutte le opere sono terminate.
6.
Il 29 aprile, ore 23.00, su segnalazione di parenti, i NAS, contattati i
responsabili igiene ASL MI 1, effettuano un sopralluogo. Dal punto di vista
strutturale vengono rilevate una serie di violazioni evidenti che mettono in
discussione la stessa agibilità della struttura:
·
per oltre mezzora gli
ispettori non trovano nessuno del personale che dovrebbe assistere gli anziani
non autosufficienti;
·
gli stessi anziani
vengono trovati in precarie condizioni igieniche, senza pannoloni, uno dei
quali per terra sporco dei propri escrementi;
·
in seguito, trovano due
dipendenti in stanze diverse intenti a svolgere attività diverse da quelle
previste nei rispettivi mansionari;
·
corrimani scale di
emergenza mancanti;
·
impianto antincendio
inefficiente;
·
assenza di collegamento
dei gas medicali necessari vista la destinazione (azoto, ossigeno ecc);
·
impianto di aerazione
inadeguato;
·
fognature non
allacciate;
·
numero di personale
delegato all’assistenza (peraltro impegnato in altre occupazioni) inferiore
alle necessità (circa 90 degenti)
Dall’ispezione
su richiamata scaturiva un verbale di prescrizioni da ultimarsi entro 10
giorni, nonché, come per tutte le violazioni della legge 626/94, apertura di un
procedimento penale a carico del Datore di Lavoro.
7.
Questo significa
quantomeno che: l’esecuzione delle prescrizioni date dall’ASL per consentire
apertura della Residenza per Anziani “Il Naviglio” non erano state né eseguite
né controllate, e eventuale autocertificazione prodotta dal concessionario non
corrispondeva al vero. Ma ciò che è più
grave è che per 4 mesi una struttura di assistenza ad anziani non
autosufficienti funzionava senza le opportune garanzie di sicurezza per i
degenti.
8.
Da domenica 1 maggio
sono subito iniziati i lavori per mettere a norma la struttura.
9.
Martedì 11
megasopralluogo dei dirigenti ASL, compresi quelli che hanno dato
autorizzazioni, certifica avvenuta risoluzione dei problemi riscontrati.
Restano molti interrogativi:
· perché nella
notte dell’ispezione c’erano solo 1 custode (impegnato in altre attività) 3 ASA
(una impegnata in altre attività – 2 non impegnate in attività di istituto) per
90 anziani? Può una cooperativa che ha una concessione che prevede precisi
obblighi regionali per avere l’accreditamento, non rispettarli?
·
ha senso un sistema di controllo che vincola le
autorizzazioni all’apertura di strutture sanitarie ad impegni e
autocertificazioni e non al reale rispetto delle normative in materia di
sicurezza e di salute non solo dei lavoratori, ma di soggetti deboli come gli
anziani?
Se nei mesi trascorsi dall’inaugurazione
si fosse verificato un incendio, fosse stato necessario utilizzare quei presidi
medici essenziali per anziani in precarie condizioni di salute, che sarebbe
successo?
Come
Partito Delle Rifondazione Comunista:
ü
a livello regionale
solleveremo il problema sia per chiarire con precisione l’episodio di Corsico e
quali sono le responsabilità che hanno permesso il verificarsi di questo
gravissimo fatto, sia per sottoporre a verifica tutto il sistema delle
autorizzazioni e degli accreditamenti delle strutture sanitarie che sta alla
base di queste situazioni. Tale sistema, infatti, prevede la possibilità di
accreditamenti provvisori con prescrizioni di adeguamenti strutturali ed
organizzativi e di successivi controlli delle ASL che spesso non vengono effettuati.
Nei prossimi giorni il Consigliere Regionale del PRC Mario Agostinelli
effettuerà un sopralluogo, al fine di verificare se la documentazione ASL
dell’11 maggio, nella quale si ritengono sanate tutte le irregolarità
riscontrate il 29 aprile, garantisca che le strutture e l’assistenza ai degenti
sia compatibile con le normative di legge e i criteri necessari per
l’accreditamento di tali strutture da parte della regione Lombardia.
ü
nel comune di Corsico il
circolo del PRC è a disposizione dei parenti degli anziani per promuovere cause
legali risarcitorie nei confronti della concessionaria in quanto di fronte alla
corresponsione di una retta notevole circa 1.800 euro al mese non venivano
assicurati ai degenti quei servizi che avrebbero dovuto essere loro forniti.
Ciò che riteniamo grave è che l’episodio
dimostra che c’è qualcosa nel sistema in cui vengono autorizzate all’apertura
queste strutture che non va. Quanto è avvenuto a Corsico ne è la prova provata.
Chi ha dato le autorizzazioni o chi ha prodotto autocertificazioni che non
rispondevano alla realtà?